sabato 3 marzo 2012

Il messaggero Sabato 03 Marzo 2012 Edizione: RIETI

Alcatel-Lucent, qualcosa si muove. Giovedì al ministero dello Sviluppo c’è stato l’attesissimo incontro tra il ministro Corrado Passera, l’amministratore delegato di Alcatel Lucent Ben Verwaayen e l’ad della filiale italiana Gianluca Baini.
«Nel corso del colloquio - così come riferito da una nota ministeriale - Verwaayen ha illustrato le ragioni delle scelte strategiche che il gruppo sta perseguendo in Europa e negli altri Paesi in cui opera. Il ministro Passera ha evidenziato a Verwaayen che Alcatel Lucent è una realtà importante per il Paese e ha invitato l’azienda a riflettere su nuovi scenari per sviluppare ulteriormente attività in Italia. L’azienda ha accolto l’invito e si è riservata di chiarire, in tempi brevi, le modalità entro cui collocare eventuali nuove iniziative per la sua realtà italiana». Dunque, una discussione sul futuro di Alcatel in Italia si è aperta e ai massimi livelli possibili, come chiesto a gran voce da sindacati e lavoratori. Il destino del laboratorio di ricerca di Rieti si gioca dentro questa partita, per vincere la quale tutti gli alleati sono bene accetti. Così ieri pomeriggio una delegazione reatina (rsu e segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm) si è mossa alla volta di Roma per coinvolgere la Regione Lazio. «Direi che l’operazione è riuscita - dice Giuseppe Ricci della Fim Cisl - Non abbiamo potuto incontrare l’assessore Mariella Zezza ma abbiamo avuto una riunione operativa con i funzionari che per conto della Regione materialmente seguono le vertenze laziali al tavolo del ministero, Claudio Durigon e Raffaele Fontana. Alla luce dell’importanza strategica che il sito Alcatel riveste per il reatino abbiamo chiesto alla Regione di spendere il suo peso politico laddove ci sarà da ragionare per territori ed essere pronta a mettere in campo anche strumenti economici». Ora si aspetta la data di convocazione di un nuovo tavolo ministeriale per vedere se rispetto al piano di tagli annunciato il 24 gennaio c’è stato un qualche ripensamento e in quale direzione.
A Rieti la mobilitazione dei lavoratori continua, non fosse altro perché sono materialmente sotto sfratto. Il trasloco sarebbe dovuto avvenire entro il primo marzo ma come già in altre occasioni la data è stata fatta scivolare via senza intoppi e c’è già chi si chiede la ragione per cui nelle prime settimane di febbraio l’azienda abbia voluto esasperare anche questo passaggio. Comunque, la spada è lì che pende sulla testa dei tecnici che presidiano notte e giorno i laboratori nel timore che le attrezzature prendano il volo.
A.L.

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